Quali cibi causano la dermatite?

Quali cibi causano la dermatite?

La dermatite non è solo una questione di pelle sensibile, ma spesso è il risultato di ciò che mettiamo nel piatto. Alcuni alimenti, infatti, possono scatenare o aggravare le manifestazioni cutanee, portando a fastidi come prurito, arrossamenti e irritazioni persistenti. Per chi soffre di dermatite atopica, seborroica o da contatto, individuare e limitare i cibi responsabili può fare una grande differenza nella gestione della condizione.

1. Latticini

I latticini sono spesso indicati come uno dei principali alimenti che possono scatenare o peggiorare la dermatite, specialmente nei soggetti con intolleranza al lattosio o allergici alle proteine del latte. Questi prodotti contengono caseina e siero di latte, due proteine che possono provocare risposte infiammatorie nel sistema immunitario, manifestandosi con sintomi cutanei quali prurito, rossore e desquamazione.

Un ulteriore fattore da considerare è la presenza di lattosio nei prodotti lattiero-caseari, che può causare un'infiammazione intestinale con ripercussioni negative sulla pelle. L'infiammazione intestinale, infatti, altera l'equilibrio del microbiota, compromettendo la capacità dell'organismo di gestire le risposte immunitarie cutanee.

L'intolleranza al lattosio, caratterizzata dall'incapacità di digerire correttamente lo zucchero del latte, può portare a sintomi gastrointestinali che, indirettamente, possono influenzare la salute della pelle. Inoltre, il latte e i suoi derivati possono contenere ormoni e additivi che aggravano la risposta infiammatoria cutanea, contribuendo all'insorgenza di episodi di dermatite.

Gli alimenti a base di latte più comunemente associati all'acutizzazione della dermatite includono:

  • latte vaccino
  • formaggi stagionati
  • yogurt
  • panna
  • burro

Un'attenzione particolare va riservata ai prodotti fermentati, come alcuni tipi di yogurt o formaggi, che possono contenere microrganismi benefici, ma anche aggravare la reattività della pelle nei soggetti predisposti.

Per ridurre il rischio di reazioni cutanee, molti dermatologi consigliano di optare per alternative vegetali come latte di mandorla, cocco o avena, che non contengono proteine del latte e risultano più digeribili per l'organismo.

2. Cibi col glutine

Il glutine è una proteina presente in molti cereali, come frumento, orzo e segale, e viene spesso collegato a reazioni cutanee nei soggetti affetti da sensibilità al glutine o celiachia. La dermatite erpetiforme è una delle manifestazioni cutanee più note legate all'intolleranza al glutine, caratterizzata da eruzioni pruriginose, vescicole e arrossamenti che possono colpire diverse aree del corpo.

L'infiammazione cronica derivante dal consumo di glutine può alterare la barriera intestinale, aumentando la permeabilità dell'intestino e permettendo il passaggio di sostanze tossiche nel flusso sanguigno. Questo fenomeno, noto come "leaky gut syndrome", è stato associato a numerose condizioni infiammatorie, inclusa la dermatite.

Anche nei soggetti non celiaci, il consumo di alimenti contenenti glutine può contribuire ad aggravare la dermatite atopica o altre condizioni infiammatorie della pelle, poiché il glutine può influenzare negativamente la permeabilità intestinale, scatenando una risposta infiammatoria sistemica.

Gli alimenti più comuni contenenti glutine che possono contribuire all'insorgenza della dermatite includono:

  • pane e prodotti da forno
  • pasta
  • biscotti
  • cereali per la colazione
  • alcuni condimenti e salse industriali

Sostituire i cereali contenenti glutine con alternative naturali come quinoa, riso integrale e miglio può contribuire a migliorare la salute della pelle e ridurre l'infiammazione.

Una dieta priva di glutine, sotto la supervisione di un medico o nutrizionista, può aiutare a ridurre i sintomi cutanei e migliorare la qualità della pelle nei soggetti sensibili a questa proteina. Gli alimenti senza glutine sono oggigiorno molto simili nel gusto a quelli che invece contengono questa proteina e permettono, al tempo stesso, di beneficiare di tutti i vantaggi della sua assenza. 

3. Alimenti ad alto contenuto di istamina

L'istamina è una sostanza chimica naturale presente nel corpo umano e in molti alimenti, che gioca un ruolo cruciale nella risposta infiammatoria. Alcune persone, però, hanno una ridotta capacità di metabolizzarla a causa di un deficit dell'enzima diaminossidasi (DAO), portando a una condizione nota come intolleranza all'istamina, la quale può manifestarsi con sintomi cutanei come orticaria, arrossamento e prurito.

Un fattore cruciale nella gestione dell'intolleranza all'istamina è il monitoraggio della dieta per identificare i cibi che provocano reazioni avverse. Alcuni alimenti possono contenere elevate concentrazioni di istamina, mentre altri possono agire come liberatori di istamina, stimolando il rilascio di questa sostanza nell'organismo.

Gli alimenti ricchi di istamina che possono scatenare o peggiorare la dermatite includono:

  • formaggi stagionati
  • alcolici, in particolare vino rosso e birra
  • pesce conservato (tonno in scatola, acciughe)
  • insaccati e carni lavorate
  • pomodori, spinaci e melanzane

Adottare una dieta a basso contenuto di istamina richiede attenzione nella selezione degli alimenti freschi, evitando cibi fermentati e confezionati.

La gestione di una dieta a basso contenuto di istamina può aiutare a ridurre le infiammazioni cutanee e migliorare la tolleranza alimentare. Ridurre l'assunzione di alimenti fermentati, conservati e invecchiati può essere un passo utile per chi soffre di dermatite legata all'istamina.

Si ricorda che in situazioni di estremo pericolo, come lo shock anafilattico, può essere necessario assumere dei farmaci contro la dermatite che permettono di trattare la situazione nella fase acuta in maniera efficace. 

L'alimentazione gioca un ruolo cruciale nella gestione della dermatite, e l'identificazione dei cibi responsabili delle reazioni cutanee è fondamentale per ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita. Latticini, cibi contenenti glutine e alimenti ricchi di istamina sono tra i principali fattori scatenanti, e la loro eliminazione o riduzione, sotto controllo medico, può portare a significativi benefici per la salute della pelle.

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