Denominazione
VIVIN C 330 MG / 200 MG COMPRESSE EFFERVESCENTI
Principi attivi
Ogni compressa contiene: Principi attivi: acido acetilsalicilico 0,330 g, acido ascorbico 0,200 g. Eccipiente con effetti noti: sodio, sodio benzoato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Indicazioni terapeutiche
Mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento.
Posologia
Posologia. Adulti: 1-2 compresse se necessario fino a 3-4 volte al dì. Sciogliere in mezzo bicchiere d'acqua non gassata una o due compresse di VIVIN C. L'assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno. Non superare le dosi consigliate. Dopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5 giorni di impiego continuativo consultare il medico. Speciali popolazioni. Popolazione pediatrica: VIVIN C non è indicato per l’uso nella popolazione pediatrica (vedere paragrafo 4.3) Anziani: I pazienti anziani devono attenersi ai dosaggi minimi sopra indicati.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Tenere il tubetto ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità. Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.
Gravidanza ed allattamento
- Basse dosi (fino a 100 mg/die): Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. -Dosi di 100-500 mg/die: Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. -Dosi di 500 mg/die e oltre: L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Èstato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più bassi possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre Il feto a: • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios. La madre e il neonato, alla fine della gravidanza a: • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse; • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi> 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: L'acido acetilsalicilico in piccole quantità passa nel latte materno: VIVIN C non deve essere assunto durante l'allattamento.